"portatemi ad Aggius: e fatemi una capanna in un bosco di sòveri là sul Tummeu Sotza, ch'io veda il golfo e tutto il lido insino alla Maddalena, ch'io sia svegliato ogni alba dal Gallo di Gallura." G. D'Annunzio
LU PALTI' NO M'APPENA
"Lu paltì no m'appena Da li me' lochi e da l'amichi cari, Cu aria sirena Anzi palchissu passaria mari"
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Discografia
 
IL "GALLETTO DI GALLURA" CANTA: OGGI PRESENTATO IL NUOVO ALBUM
Aggius. "Lu palti no m'appena. La partenza non mi addolora". E' u verso di "preti Migalandria. Michele Andrea Tortu, ottocentesco prete-poeta aggese esiliato dal vescovo per certe sue concessioni ai piaceri della vita terrena, che dal il titolo al CD inciso dal coro " Galletto di Gallura". Il CD sarà presentato domani pomeriggio ad Aggius, nella sala convegni al MEOC, il locale Museo Etnografico. Ci saranno fra li altri il sindaco Fancesco Muntoni, Mario Atzori e Antonio Ligios rispettivamente docente di Storia delle tradizioni popolari all'Università di Sassari e Direttore del Conservatorio Musicale della stessa cittò. Il CD raccoglie i brani più rinomati - da "La Bruneddha" a "La Filugnana, dal Miserere allo Stabat Mater al Regina Coeli" - del canto aggese, "antico quanto l'alba" secondo la definizione di Gabriele D'Annunzio. Il Vate ebbe modo di ascoltarlo e conoscerlo, nel lontano gennaio 1928, alloechè cinque cantori aggesi, presentati dal musicologo tempiese Gavino "Baigneddhu" Gabriel furoo accolti al Vittoriale, sul Lago di Garda. Fra quegli anziani cantori, il meglio che la tradizione canora del paese poteva in quel momento esprimere, figurava il giovane Salvatore Stangoni, divenuto in seguito celebre come "Il Galletto di Gallura" appellativo attributogli sempre dal D'Annunzio. "Galletto di Gallura" è il nome a suo tempo assunto dal coro che interpreta i brani del CD e di cui alcuni componenti ebbero in Salvatore "Balori Tundu" Stangoni un maestro. I cinque componenti del coro sono: Serafino Pirodda, Giampiero Leoni, Giampiero Cannas, Antonio Leoni e Martino Spezzigu.
TONIO BIOSA
Articolo pubblicato su "La Nuova Sardegna" di Sabato 15 ottobre 2005